Siamo ormai alla fine dell anno 2011, tanto tempo è passato da quando è iniziata quest'avventura.
Riccardo è diventato grande all improvviso, quanto lavoro è stato fatto ma quanto ne resta ancora da fare.
Ora , sta copiando sul quaderno un'espressione aritmetica svolta alla lavagna, non avrei mai immaginato che sarebbe riuscito a fare tanto.
Il suo cervello è come se stesse assorbendo tutto ciò che fino ad ora non era riuscito ad assimilare ; è una gara contro il tempo, un lavoro continuo, che consente al suo cervello di immagazzinare dati, cosa che non pensavo potesse avvenire.
Ho sempre saputo che fantastico computer fosse il cervello e che fosse stato in grado di rispondere ad ogni stimolo esterno teso ad aiutarlo a funzionare in modo corretto.
Sembrano , ormai cosi lontani i tempi della speranza, oggi, che si stanno avvicinando, a grandi passi, quelli della certezza.
Le pagine di questo libro raccontano la vera storia di Riccardo, bambino autistico che, dopo una particolare terapia e una riabilitazione sofferta, è riuscito ad ottenere sensibili miglioramenti. Oggi, Riccardo legge, scrive, parla ma soprattutto pensa e si relaziona con il mondo esterno. In questo libro viene descritto tutto il lavoro fatto e le difficoltà incontrate, al fine di aiutare qualche altro bimbo che ha le stesse problematiche.
venerdì 21 ottobre 2011
giovedì 6 ottobre 2011
OLTRE L'UMANO
Quando ho sentito, alle mie spalle "ciao Barbara" ed ho riconosciuto la voce , mi sono girata e le lacrime mi hanno immediatamente velato gli occhi!
Riccardo è un "gran pezzo di ragazzo",di una bellezza disarmante e dal sorriso che non conosce confini. Ha, al seguito,una famiglia meravigliosa, che lui adora e non perde occasione di esprimere A PAROLE i propri sentimenti.
Un ragazzo sportivo che pratica basket e, alla mia domanda, su cosa volesse fare da grande, mi rispose : " l'avvocato, come papà".
Mai avrei immaginato da quale tunnel fosse stato tirato fuori dai nonni che emanano pace, serenità e speranza.
Ho visto nonni amare i nipoti piu' dei loro stessi figli ma con Riccardo ho avuto modo di carpire che i suoi fossero approdati ad un'altra dimensione: oltre l'umano! Si, per una volta, mi sia consentito sottolineare , " Oltre l'umano", perché Riccardo è la prova evidente che Dio esista! c'è un gran bel libro, piuttosto ignorato, la Bibbia dove al capitolo 38 Siracide , si inneggia alle mani dei medici, benedette dallo spirito santo affinché guariscano gli ammalati, un modo perchè DIO possa arrivare ai sofferenti, servendosi di esperti.
Ebbene! Riccardo ha ricevuto la grazia di essere affidato a mani "benedette" ma soprattutto quella di essere nato in una famiglia che ha fatto della sua guarigione il proprio scopo di vita, tra persone il cui atteggiamento è stucchevole: diffondere la certezza che dall'autismo si può uscire, anzi no!SI DEVE! si è cosi, e lo dimostra la tempra dei suoi incantevoli Nonni.
Dott.ssa Barbara Villano
Dott.ssa Barbara Villano
domenica 2 ottobre 2011
PROFUMO DI NORMALITA'
Sognare, generalmente è vivere nella coscienza che tutto ciò che si sogna non potrà avverarsi, per me invece sognare la sua normalità doveva divenire la sua realtà.
La sua patologia doveva divenire solo un ricordo e quando tra dieci anni penserò a tutto il passato a quando il tempo per lui si era fermato nell'oblio del nulla.
Gioierò insieme ai suoi cari dei suoi cambiamenti con la consapevolezza che finalmente
Riccardo potrà guardare al futuro come tutti gli altri.
La sua patologia doveva divenire solo un ricordo e quando tra dieci anni penserò a tutto il passato a quando il tempo per lui si era fermato nell'oblio del nulla.
Gioierò insieme ai suoi cari dei suoi cambiamenti con la consapevolezza che finalmente
Riccardo potrà guardare al futuro come tutti gli altri.
lunedì 18 aprile 2011
UNA METODOLOGIA APPROPRIATA
Quando si ha un grosso problema come quello dell'autismo, ritengo che chiunque, abbia fatto delle esperienze nell'intento di risolverlo, dovrebbe essere ascoltato oppure letto perché potrebbe essere d'aiuto a chi non riesce a trovare soluzioni alternative,
sebbene ne abbia provate tante.
In questo libro ho descritto tutto il lavoro svolto e la metodologia usata creando un diario di progressi e regressi di un bambino autistico, ho descritto la mia sofferenza per la sua malattia ma anche la mia gioia per i risultati straordinariamente positivi ottenuti, frutto di un intenso lavoro fatto di stimoli e di una metodologia didattica appropriata.
domenica 27 febbraio 2011
Una strada in salita
Oggi Riccardo frequenta la seconda media anche se con il sostegno, parla e riesce ad esprimere i suoi pensieri e le sue esperienze, frequenta la piscina e il calcetto.
Conosce tutti i numeri e la loro composizione la sua capacità di attenzione e notevolmente migliorata e fà quasi tutto quello che fanno gli altri ragazzi della sua età.
Riccardo ha superato ogni mia aspettativa ma ancora tanto lavoro rimane da fare. Debbo ancora lavorare sulla comprensione di letture meno facili e della loro rielaborazione, ma sò già ci riuscirà anche se la strada che ancora devo percorrere e molto difficile però mi gratificano i suoi continui progressi e la sua voglia di normalità.Pubblica post
Conosce tutti i numeri e la loro composizione la sua capacità di attenzione e notevolmente migliorata e fà quasi tutto quello che fanno gli altri ragazzi della sua età.
Riccardo ha superato ogni mia aspettativa ma ancora tanto lavoro rimane da fare. Debbo ancora lavorare sulla comprensione di letture meno facili e della loro rielaborazione, ma sò già ci riuscirà anche se la strada che ancora devo percorrere e molto difficile però mi gratificano i suoi continui progressi e la sua voglia di normalità.Pubblica post
lunedì 21 febbraio 2011
Un miracolo per farlo leggere
Spesso ripensavo alla storia cera raccontata nel libro Anna dei miracoli in cui un'istitutrice era riuscita a far leggere e scrivere la protagonista Ellen una bimba cieca e sordomuta,
perchè non avrebbe potuto farlo un bimbo che aveva gli occhi per guardare e le orecchie per ascoltare? sapevo che l'impresa era molto difficile già era una grande conquista per un bimbo normodotato figuriamoci per Riccardo che appena cominciava ad avvicinarsi alla realtà.
Sul soffitto della mia camera mi accompagnavano le ombre dei miei pensieri, il desiderio prepotente di sentirlo leggere di vedere che i pensieri che affollavano la sua mente si potessero tramutare in parole, in concetti e determinassero le sue azioni, sopratutto riuscendo a comunicargli al mondo che lo circondava.
perchè non avrebbe potuto farlo un bimbo che aveva gli occhi per guardare e le orecchie per ascoltare? sapevo che l'impresa era molto difficile già era una grande conquista per un bimbo normodotato figuriamoci per Riccardo che appena cominciava ad avvicinarsi alla realtà.
Sul soffitto della mia camera mi accompagnavano le ombre dei miei pensieri, il desiderio prepotente di sentirlo leggere di vedere che i pensieri che affollavano la sua mente si potessero tramutare in parole, in concetti e determinassero le sue azioni, sopratutto riuscendo a comunicargli al mondo che lo circondava.
domenica 20 febbraio 2011
Una seduta importante
Andai ad assistere ad una di queste lezioni di logopedia presso il centro del dr. B., non era nulla che io già non facessi, nulla che io non potessi fare.
Quindi con mia figlia decidemmo di non mandarlo più, perdeva troppo tempo le attese erano lunghe e la scuola veniva saltata, per cosa poi?
Quindi con mia figlia decidemmo di non mandarlo più, perdeva troppo tempo le attese erano lunghe e la scuola veniva saltata, per cosa poi?
lunedì 14 febbraio 2011
INIZIA LA SPERANZA
Spesso quando gli ero accanto lo guardavo, i suoi occhi mi raccontavano i suoi pensieri
vi leggevo la sua continua richiesta di aiuto. "Strano, vero, come si possa comunicare senza parlare ma solo con il grande desiderio di farlo? Per me è facile esprimere un pensiero, un concetto qualsiasi, perché per Riccardo, non era così?
Trascorrevo le notti insonni pensando a come entrare nel suo cervello. Cominciammo la terapia del dottor M., le crisi cominciavano a diminuire i giorni passavano veloci mentre noi scrupolosamente gli somministravamo i farmaci prescritti.
Avevamo scritto la lista al computer con le dosi indicate e, dopo averla attaccata al frigo, ci preoccupavamo di seguirla scrupolosamente alimentandolo, contemporaneamente, con cibi privi di glutine e caseina.
vi leggevo la sua continua richiesta di aiuto. "Strano, vero, come si possa comunicare senza parlare ma solo con il grande desiderio di farlo? Per me è facile esprimere un pensiero, un concetto qualsiasi, perché per Riccardo, non era così?
Trascorrevo le notti insonni pensando a come entrare nel suo cervello. Cominciammo la terapia del dottor M., le crisi cominciavano a diminuire i giorni passavano veloci mentre noi scrupolosamente gli somministravamo i farmaci prescritti.
Avevamo scritto la lista al computer con le dosi indicate e, dopo averla attaccata al frigo, ci preoccupavamo di seguirla scrupolosamente alimentandolo, contemporaneamente, con cibi privi di glutine e caseina.
venerdì 4 febbraio 2011
Inizio di un sogno
Le nostre voci risuonavano nella stanza, insieme leggevamo e, contemporaneamente, con la mano segnavamo i contorni degli oggetti raffigurati sul libro per fissare nella sua mente ogni singola lettera che componeva la parola.
Riccardo si stancava presto, continuamente si distraeva e per me era sempre più faticoso tenerlo fermo.
Ogni azione,ogni intervento, fatto per aiutare Riccardo è stato molto pensato e programmato.
Sono giunta ad ottenere risultati incredibili e inspiegabili per me, che, non avendo alcuna specializzazione specifica, ho operato solo osservando e studiando il comportamento del bambino.
venerdì 28 gennaio 2011
Desiderio di socializzazione
Ho notato che ama molto la compagnia degli altri bambini e volentieri gioca a biliardino anche se è sempre lui a comprare le palline.
Ma per ora va bene così, anche se mi rendo conto che i suoi amichetti approfittano di questo suo desiderio, ma va bene così, tutto serve, anche le piccole furbizie dei suoi coetanei, tutto serve per far emergere il vero Riccardo
Ma per ora va bene così, anche se mi rendo conto che i suoi amichetti approfittano di questo suo desiderio, ma va bene così, tutto serve, anche le piccole furbizie dei suoi coetanei, tutto serve per far emergere il vero Riccardo
La comprensione del passare del tempo
I giorni li trascorro pensando continuamente a cosa fare, a cosa poter fare per fargli comprendere semplici concetti che, poi, farà suoi.
Vorrei tanto che imparasse a leggere l'orologio in modo da potergli far capire lo scandire delle ore nei ritmi della sua giornata.Come fare?
Su un foglio disegnerò tanti orologi con orari diversi, oppure ne disegnerò uno grande con due lancette di cartone posizionate, di volta in volta, in modo diverso, in funzione delle attività che il bambino andrà a svolgere?
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da un mondo di abitudini di Emilia Silvano
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