domenica 27 febbraio 2011

Una strada in salita

Oggi Riccardo frequenta la seconda media anche se con il sostegno, parla e riesce ad esprimere i suoi pensieri e le sue esperienze, frequenta la piscina e il calcetto.


Conosce tutti i numeri e la loro composizione la sua capacità di attenzione e notevolmente migliorata e fà quasi tutto quello che fanno gli altri ragazzi della sua età.

  Riccardo ha superato ogni mia aspettativa ma ancora tanto lavoro rimane da fare. Debbo ancora lavorare sulla comprensione di letture meno facili e della loro rielaborazione, ma sò già ci riuscirà anche se la strada che ancora devo percorrere e molto difficile però mi gratificano i suoi continui progressi e la sua voglia di normalità.Pubblica post

lunedì 21 febbraio 2011

Un miracolo per farlo leggere

Spesso ripensavo alla storia cera raccontata nel libro Anna dei miracoli in cui un'istitutrice era riuscita a far leggere e scrivere la protagonista Ellen una bimba cieca e sordomuta,

perchè non avrebbe potuto farlo un bimbo che aveva gli occhi per guardare e le orecchie per ascoltare? sapevo che l'impresa era molto difficile già era una grande conquista per un bimbo normodotato figuriamoci per Riccardo che appena cominciava ad avvicinarsi alla realtà.

 Sul soffitto della mia camera mi accompagnavano le ombre dei miei pensieri, il desiderio prepotente di sentirlo leggere di vedere che i pensieri che affollavano la sua mente si potessero tramutare in parole, in concetti e determinassero le sue azioni, sopratutto riuscendo a comunicargli al mondo che lo circondava.

domenica 20 febbraio 2011

Una seduta importante

Andai ad assistere ad una di queste lezioni di logopedia presso il centro del dr. B., non era nulla che io già non facessi, nulla che io non potessi fare.

Quindi con mia figlia decidemmo di non mandarlo più, perdeva troppo tempo le attese erano lunghe e la scuola veniva saltata, per cosa poi?

lunedì 14 febbraio 2011

INIZIA LA SPERANZA

Spesso quando gli ero accanto lo guardavo, i suoi occhi mi raccontavano i suoi pensieri

vi leggevo la sua continua richiesta di aiuto. "Strano, vero, come si possa comunicare senza parlare ma solo con il grande desiderio di farlo? Per me è facile esprimere un pensiero, un concetto qualsiasi, perché per Riccardo, non era così?




Trascorrevo le notti insonni pensando a come entrare nel suo cervello. Cominciammo la terapia del dottor M., le crisi cominciavano a diminuire i giorni passavano veloci mentre noi scrupolosamente gli somministravamo i farmaci prescritti.


Avevamo scritto la lista al computer con le dosi indicate e, dopo averla attaccata al frigo, ci preoccupavamo di seguirla scrupolosamente alimentandolo, contemporaneamente, con cibi privi di  glutine e  caseina.

venerdì 4 febbraio 2011

Inizio di un sogno

Le nostre voci risuonavano nella stanza, insieme leggevamo e, contemporaneamente, con la mano segnavamo i contorni degli oggetti raffigurati sul libro per fissare nella sua mente ogni singola lettera che componeva la parola.

Riccardo si stancava presto, continuamente si distraeva e per me era sempre più faticoso tenerlo fermo.
Ogni azione,ogni intervento, fatto per aiutare Riccardo è stato molto pensato e programmato.

Sono giunta ad ottenere risultati incredibili e inspiegabili per me, che, non avendo alcuna specializzazione specifica, ho operato solo osservando e studiando il comportamento del bambino.