lunedì 27 giugno 2016

RICCARDO E LA MARGHERITA

Le sue mani sfogliavano una margherita, presa dal vaso che ho sul terrazzo, e ripeteva: mi ama, non mi ama.
Lo guardavo sorridendo, ma uno strano spasimo mi pervadeva il cuore, potrà mai avere una ragazza?
Il cuore di un ragazzo diversamente abile è uguale a quello di un normodotato, ha le stesse arterie e vene, gli stessi ventricoli ed orecchiette ed anche gli stessi sentimenti, possiede e trasmette lo stesso calore, che, difficilmente, viene raccolto dal qualche giovane estranea alla famiglia. Riccardo è bellissimo, eppure trova difficoltà ad integrarsi nel gruppo dei giovani della sua età perchè gli interessi sono diversi, per cui, non amano frequentarlo. Per questo motivo bisognerebbe creare una Grande Famiglia, dove normodotati e non, potessero ritrovarsi e scambiarsi le reciproche diversità e ciascuno arricchirsi delle esperienze dell'altro, una grande casa, insomma, in cui i più deboli potessero essere aiutati dai più forti, ovvero, non un centro come concepito attualmente, ma una Famiglia diversamente UGUALE.

martedì 21 giugno 2016

HELP, HELP

Mi guardo intorno e mi accorgo che, stranamente, tutti vogliono aiutare tutti, ma tutti chi?
Si organizzano progetti di solidarietà, attraverso le Onlus ed anche attraverso i media, per gli extracomunitari, per i bisognosi e per ogni tipo di patologia, ma per l'autismo, forse la patologia più subdola, nessuno fa niente o quasi.
In Campania non esistono strutture di accoglienza degne di tale nome, ove questi giovani possono continuare il loro recupero, inserendoli in un contesto di normodotati, in modo che possano integrarsi attraverso il gioco, l'apprendimento di un mestiere ed altre attività, invece, oggi, trovano solo emarginazione.
Voi tutti che vi occupate di problematiche sociali perchè non pensate che anche loro devono essere aiutati, a che vale un lavoro fatto a metà?
Occorre un centro specifico in Campania, ma non il solito Lager dove abbandonare questi ragazzi alla mercè di operatori insindacabili, ma una struttura in cui i genitori possono cooperare con il personale addetto in modo di aiutarli nel loro recupero.Non sono, forse, questi i più bisognosi?
Sicuramente più di tanti altri che comunque sono in grado di decidere per la loro esistenza ed essere artefici del proprio destino, mentre le persone affette da autismo devono imparare, a pensare e a prendersi cura di se stessi per provare sensazioni di gioia, di tristezza e ad esprimere i propri sentimenti che , ora, restano dentro come in una boccia.

martedì 14 giugno 2016

UN NEMICO SCONOSCIUTO

Stranamente la vita ci mette spesso di fronte a situazioni che ci lasciano senza fiato, l'autismo, purtroppo, ti lascia cosi', senza fiato, senza difesa ed occorre tutta la forza della disperazione per fronteggiarlo, come un nemico sconosciuto da cui ti puoi aspettare di tutto.
Infatti, la mancanza di conoscenza di questa patologia ti induce spesso ad affrontarla con superficialità, l'autismo di Riccardo per noi ha rappresentato, dapprima, un problema da affrontare e risolvere, perchè non ti rendi conto che non trattasi di un'influenza, di una bronchite, ma di qualcosa di subdolo che ti sfugge continuamente fino a divenire come una spina conficcata nel cuore, che ti duole sempre più man mano che ti muovi, che respiri, che vivi,
Ciò ti provoca un dolore sordo che ti strugge, che non ti fa respirare, che non ti lascia vivere, ma, oggi, vedere Riccardo, quasi simile ai suoi coetanei, che corre, che scrive, che si confronta con gli altri, anche se un pò a modo suo, ti fa sperare, con l'aiuto di Dio, che questa disparità che ancora ha con i suoi coetanei possa del tutto colmarsi.

GRANDI NONNI

Mi sorprendo sempre di più quando mi accorgo che, forse, mi sono perduta molto dei cambiamenti di Riccardo, ma aumenta la sorpresa quando mi rendo conto che sono gli altri ad accorgesene.
Come spesso succede, andiamo mio marito ed io, insieme al ragazzo, al Carrefour a fare compere, tutti lo conoscono e sanno della sua disabilità, l hanno visto crescere e cambiare in meglio con una continuità che noi non riusciamo a valutare.
Ieri, appunto, una delle commesse, tutte splendide per la loro gentilezza, osservandolo come riponeva la spesa nel carrello e come rispondeva alle nostre domande ha esclamato: "Grandi Nonni" rivolgendosi a noi. Wow è meraviglioso?

lunedì 6 giugno 2016

SPERARE....


Passare le ore a pregare, a sognare, a soffrire, a vivere una vita parallela mentre quella reale, la passi affrontando i problemi ed a studiare le soluzioni atte a risolverli.
Io non ho mai accettato la malattia di Riccardo, ma sono certa che la ricerca, e la mano di nostro Signore, ci aiuteranno a continuare, a farlo migliorare, a farlo progredire, come già attualmente si sta verificando, infatti ciò che non mi abbandona mai e che in tutti questi anni mi ha sempre confortato è 
la SPERANZA che ce la faremo del tutto.

sabato 4 giugno 2016

CONTINUARE.....

Inizialmente si comincia a parlare seriamente e con maggiore continuità della patologia autistica,di questo mondo strano e incomprensibile,che porta i ragazzi ad allontanarsi dalla realtà,a trincerarsi in un incomprensibile isolamento. Mi chiedo sempre cosa possa determinare tale stato se il rifiuto della
realtà, perchè non corrispondente alle proprie aspettative, oppure il rifiuto del contatto con gli altri per un problema di natura fisica, perchè quando guardo Riccardo, cerco nello studio dei suoi comportamenti, un modo per aiutarlo. Questi ragazzi,ne vedo,nei supermercati,negli stabilimenti balneari ed un pò ovunque,sono sempre tristi, ed i loro genitori,portano dipinto sul volto i segni di un immane dolore che non esce fuori, ma che resta su di loro come un abito da cui non potersi separare. La cosa,però,che più l'angustia è l'assoluta mancanza di discrezione dei passanti che con la loro morbosa curiosità,osservano,sparlano e commiserano chi è già oberato da una cosi grave disabilità. Per tale motivo anche noi abbiamo sempre cercato di sfuggire la gente ma,finalmente abbiamo capito di aver sbagliato, perchè il confronto con gli altri anche se critico, può rappresentare uno stimolo a cercare qualsiasi soluzione per avviarsi verso una difficile normalità, ed il confronto con chi ha le tue stesse problematiche, perchè discutendo si può avere qualche suggerimento per intraprendere altri percorsi che possano rivelarsi molto utili.